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Google Trends 2020. Lockdown 2.0, che cosa è cambiato e cosa ci ha insegnato

Google Trends

Non è un manuale di sopravvivenza all’emergenza Covid ma una sorta di mappa del nuovo mondo, quello del dopo lockdown. E a disegnarla sono le chiavi di ricerca, le parole più ricercate durante il periodo di quarantena forzata. Grazie ai dati di Google Trends, lo strumento che permette di conoscere la frequenza di ricerca di una determinata parola o frase, è stato infatti possibile identificare 5 fasi comportamentali diverse durante il primo lockdown, prendendo spunto dalla piramide dei bisogni di Maslow.

Cosa ancor più interessante per chi fa impresa, è possibile analizzare questi nuovi comportamenti e trarre insegnamento da Google Trends per tracciare una rotta all’interno di questa nuova mappa.

Piramide di Maslow

Prima Tappa

La prima tappa, quella di partenza, è naturalmente quella della fase 1, che coincide con il mese di marzo, momento in cui le persone hanno manifestato maggiormente il bisogno di informazioni sulla salute, sull’attualità e sulla finanza, con ricerche sulle linee guida dettate dal governo per esempio, e sull’impatto economico del Covid-19 nel medio e lungo termine.

Cosa ci ha insegnato: la velocità dei cambiamenti che hanno travolto la nostra vita quotidiana e il bisogno di informazioni tempestive, hanno reso le persone più esigenti e attente agli aggiornamenti in tempo reale. Sul fronte aziendale questo significa che, da ora in avanti, sarà cruciale dedicare maggiore attenzione ai canali digitali che dovranno essere continuamente aggiornati con le informazioni più recenti (e quindi diventare una sorta di media company).

Seconda tappa

Le tendenze di ricerca durante la fase 2, nel mese di aprile, evidenziano bisogni di base e di sicurezza, con ricerche di generi di prima necessità e, quando questi scarseggiavano, sul “farlo in casa” o sui metodi di conservazione. L’incertezza del momento sul fronte personale e professionale ha fatto registrare un incremento di ricerche di prestiti alle aziende e agevolazioni per i pagamenti.

Cosa ci ha insegnato: i bisogni delle persone mutano continuamente al mutare delle condizioni ambientali, sul fronte aziendale saper cogliere questi cambiamenti consente di modellare l’offerta per rispondere ai bisogni o risolvere problemi (e quindi rimanere sul mercato).

Terza tappa

Con la fase 3, nel mese di maggio, emergono bisogni di autonomia e appartenenza che mostrano una sorta di adattamento alla vita in casa, con ricerche legate a comodità per la casa appunto (idee per la camera da letto, smart Tv) e nuovi passatempi. Sono inoltre aumentate le adozioni di animali da compagnia e la curiosità verso nuovi hobby con ricerche su come disegnare e sul mondo del giardinaggio. Le persone hanno anche cercato di imparare a fare le cose da sole, come per esempio “tagliarsi i capelli da soli”.

Cosa ci ha insegnato: l’essere umano è curioso e adattivo, vuole imparare cose nuove. Sul fronte aziendale, questa tendenza può essere sfruttata condividendo con le persone le competenze maturate e contenuti di valore per aiutarle in questa ricerca di autonomia e di crescita personale.

Quarta tappa

Nel mese di giugno, che ha visto la graduale riapertura delle attività, la fase 4 evidenza il bisogno di grossi investimenti a causa della rinnovata preoccupazione per il futuro. Le parole più ricercate infatti sono state “appartamenti in vendita”, “case in vendita” e “auto usata”.

Cosa ci ha insegnato: gli interessi delle persone cambiano rapidamente e la richiesta di prodotti o servizi che erano stati accantonati, può ripartire improvvisamente e senza preavviso. É importante quindi stare in ascolto del mercato anche attraverso i canali social e i molteplici strumenti della Rete.

Quinta tappa

La fase 5, che viene collocata da Google tra luglio e ottobre, è quella della ripresa parziale con il ritorno alla vita notturna e ai viaggi: aumentano infatti le ricerche di “voli internazionali”, ristoranti, bar e cinema “qui vicino” e “acquisti per la scuola”.

Cosa ci ha insegnato: sul fronte aziendale, a essere flessibili e pronti a stare al passo con i mutamenti dei consumatori. È certamente difficile ma è anche l’unica certezza in un momento in cui navigare a vista è l’unico modo per procedere.

Ecco disegnata la mappa di Google Trends. L’arrivo è l’auspicabile capacità di rimanere competitivi e avere successo anche e nonostante il Covid-19.

É evidente come il lockdown e il boom di acquisti online abbiano cambiato non solo le nostre abitudini di acquisto ma, soprattutto, il nostro modo di valutare un’azienda: chi non è preparato e attrezzato per l’e-commerce non è in grado di soddisfare le aspettative dei clienti.

Inoltre, occorre fare in modo che l’esperienza di acquisto online sia ottimale, senza intoppi, facile e semplice da portare a termine. Ma non basta: per emergere dal rumore di fondo, occorre attirare l’attenzione creando un’esperienza digitale coinvolgente.

Ma questa è tutta un’altra mappa, che disegneremo un’altra volta…

Patrizia Kopsch – Giornalista e Consulente di Comunicazione Digitale