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Le donne nella pubblicità: gli “scivoloni” dei brand

Le pubblicità sessiste nuocciono gravemente alla salute… del creativo!

Il mese scorso abbiamo festeggiato la seconda festa della donna in Lockdown. Ma non voglio parlarvi di questo oggi, bensì di come spesso capiti che noti marchi di svariati settori sfruttino questa data e questa festività per farsi pubblicità tentando di omaggiare le donne a modo loro. 

Ma non sempre si fa cosa buona! A volte sarebbe meglio evitare. Perché?! 

Ecco degli esempi di come a volte appaiono le donne nelle pubblicità.

Per festeggiare le donne un po’ di anni fa Algida ha deciso di dedicarci sulla sua pagina Facebook una rosa di cioccolato.

L’immagine utilizzata però (e probabilmente anche i ritocchi fotografici) non sono stati la scelta migliore. Il fiore in realtà ha una “vaga” somiglianza con gli escrementi. 

Sinceramente? Preferirei ricevere dei fiori… di zucca! Possibilmente in pastella!

Ma Algida non è l’unica ad aver fatto brutte figure tentando di promuoversi utilizzando il tema della donna.

Qualche anno fa sulla sua pagina Facebook, Fiat decide di “fare un regalo” alle donne per la loro festa regalando i sensori di parcheggio alle signore che avrebbero acquistato quel giorno un’auto. Un simpatico sfottò per il genere femminile incapace di parcheggiare (a parere loro) ma che alla maggior parte delle donne (e non solo) non è piaciuto.

Di certo l’Avvocato, una caduta di stile così non l’avrebbe mai permessa!

Ma non prendiamocela solo coi grossi “nomi”! Le donne nella pubblicità sono protagoniste involontarie di immagini distorte e sessiste anche nella comunicazione delle piccole e piccolissime aziende.

Un ristorante di Novara, in occasione dell’8 marzo, ha pensato bene di promuovere il suo prodotto di punta con una promo per tutto il genere femminile che raffigura una donna pronta a divorare questo fantastico panino dal sapore fallico.

Il ristoratore, dopo aver ricevuto una miriade di insulti, si è quantomeno scusato rimuovendo dai social l’immagine incriminata.

Questi sono solo tre post promozionali utilizzati in occasione del giorno dedicato alle donne, sfruttati piuttosto male. Negli ultimi vent’anni siamo stati sommersi da pubblicità alquanto sessiste e denigratorie nei confronti del genere femminile. 

Cliccando qui potrete leggere le opinioni di Marco Baruffato in merito all’ultima trovata pubblicitaria in periodo Covid di Tezenis. Non vi svelo oltre, vi invito a visionare le sue riflessioni che approvo al 100%.

L’utilizzo della figura femminile in ambito pubblicitario oramai fa parte del nostro quotidiano. Scorre nelle nostre giornate attraverso striscioni stampati, affermazioni in radio, promozioni televisive. Eppure spesso non ce ne accorgiamo. O forse facciamo finta di niente? 

Gli anni ’50 sono finiti. E noi creativi (creative soprattutto) non possiamo continuare a coprirci gli occhi per evitare di guardare queste pubblicità che, oltre ad essere misogine, sono anche maschiliste, sessiste e… pure brutte!

Alessia Barbuto – Grafica e Comunicazione