Una riflessione empirica sul concetto di Start-up e sulle 10 regole più importanti per uno Startupper
Oggi voglio parlare con te (giovane e meno giovane) che ambisci a creare una società, a immetterti nel mondo dell’imprenditorialità o, come direbbero ancora in molti e in modo semplice e forse un po’ gergale, a “metterti in proprio”.
E, come avrai potuto intuire anche dal titolo, vorrei condividere con te quelle che a mio avviso sono le 10 più importanti regole per uno Startupper.
Ritengo però doverosa una premessa sul concetto tanto diffuso di START-UP.
START-UP e Start-up: la serie A e B dell’impresa
Ci sono START-UP di Serie A e Start-up di Serie B? Ti starai domandando.
Qui sono certo di poter creare – quanto meno – un po’ di sana e accesa discussione, soprattutto fra gli addetti ai lavori.
Si perché, a conti fatti, esistono due diverse scuole di pensiero:
- Coloro che ritengono che il termine Start-up possa riferirsi solo a un certo genere specifico di aziende, più propriamente a quel genere di impresa – per lo più di natura innovativa – di recente costituzione, con un business model scalabile e ripetibile, nonché un potenziale tale da poter espandersi velocemente;
- Coloro per i quali, invece, il nome indica qualsiasi azienda nascente di tipo e obiettivi moderni, una società esordiente in qualsiasi campo dell’imprenditoria, specialmente – ma non in via esclusiva – nell’informatica, nei servizi e nella finanza.
Io mi sono sempre ritenuto un sostenitore della seconda “fazione”, forse perché sono uno strenuo difensore del significato proprio delle parole, delle loro radici.
E, per l’appunto, la stessa Accademia della Crusca scrive a proposito del termine oggetto del contendere: Start up o start-up o startup – tutte le grafie sono egualmente attestate nell’uso e nei dizionari, specie le prime due, normali nella lingua d’origine; ma la terza è in italiano in crescita e presumibilmente finirà per imporsi (noi, comunque, usiamo quella unita dal trattino, che per il momento ci sembra preferibile). È una parola inglese (in uso dal Cinquecento), che come verbo corrisponde all’italiano cominciare, mettersi in moto, e come nome significa ‘avvio, inizio, accensione’.
In aggiunta, va sottolineato che, nel nostro ordinamento, la denominazione start-up è stata applicata a quelle aziende che ricoprivano determinate caratteristiche a partire dal 2012, anno in cui è stata emanata la legge 221/2012, nota anche come “Decreto Crescita 2.0”. Il decreto inquadrava nello specifico le cosiddette “start-up innovative”, caratterizzate da un elemento fondamentale: la scalabilità.
Unendo i due concetti, ovvero il significato originario del termine e il decreto che specificatamente parla di Start-up Innovative, va da sé che sia lecito ritenere corretto che ogni azienda che è ai suoi esordi possa di fatto essere definita come Start-up.
Concludo dicendo che, ovviamente, la mia disquisizione sull’uso del termine non ha nulla a che vedere con l’impianto normativo, ad esempio quello legato appunto al diritto di essere riconosciuta ai fini di legge come Start-up, anche e soprattutto per ricevere agevolazioni di qualsiasi natura.
Il Decalogo dello Startupper secondo me (e secondo 10 citazioni famose)
1. Mai, e sottolineo mai, farti scoraggiare al primo ostacolo.
Come cita un famoso proverbio, poi trasformato anche in canzone portata al successo dal gruppo britannico Morcheeba nel 2000: “Roma non è stata costruita in un giorno – Rome wasn’t built in a day”.
2. Chiedere aiuto non è un fallimento, ma la prima vittoria. Rivolgersi a qualcuno di più competente, o meglio ancora di specializzato, per un determinato compito è il primo passo per essere devi vincenti.
Del resto già nel 17esimo secolo John Donne scriveva: “Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso”.
3. Un progetto è solo un’idea fino a quando non hai delineato una strategia e non hai steso un Business Plan della tua azienda. Il Business Plan è uno strumento indispensabile per capire dove voglio andare, in quanto tempo, se sono in grado e cosa mi serve per farlo.
Lo ha detto anche il padrone del più grande impero social al mondo, Mark Zuckerberg: “La cosa più importante per un imprenditore è di raccogliere un’idea su qualcosa che ama davvero, lavorarci, e trasformarla in un business solo quando è sicuro che funziona”.
4. Il Commercialista deve essere il tuo migliore amico. Non un semplice esecutore delle scartoffie e degli adempimenti burocratici, ma deve essere la tua guida nell’universo sempre più caotico dell’amministrazione e della gestione d’impresa. E diffida da coloro che non ti coinvolgono e non ti cercano mai, se non quando c’è da pagare! Probabilmente saranno ciarlatani.
Cito lo scrittore Fabrizio Caramagna, esperto di aforismi: “Tieni sempre con te una bussola perché molte saranno le persone che ti indicheranno una strada sbagliata”.
5. Non sottovalutare mai il potere del passaparola e della comunicazione. Devi costruirti un nome e un bagaglio di esperienza, costituendo lo zoccolo dura della tua azienda un passo alla volta. Sii risoluto, ma umile; disponibile, ma non accondiscendente.
“Un buon nome, come la buona volontà, si ottiene con molte azioni e si perde con una.” – così sentenziava il critico letterario e magistrato scozzese Lord Francis Jeffrey.
6. Fare rete è la forza dell’oggi e del domani.
Persino per il magnate statunitense fondatore della Ford Motor Company Henry Ford “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”.
7. Impara a gestire il tempo, prima che sia lui a gestire te. “Non fare domani ciò che potresti fare oggi”. Le scadenze amministrative e i pagamenti, soprattutto, non perdonano. Quindi, diventa padrone della tua vita e abituati a tenere agende, scadenziari e calendari online sempre aggiornati. Oggi esistono numerosi strumenti che possono aiutarti a restare sempre connesso in rete con i tuoi amici, i colleghi, i fornitori, i clienti e.. la tua agenda!
D’altra parte: “Se non hai tempo per le piccole cose, allora non ne avrai per le grandi” – come ha egregiamente affermato il papà della Virgin Richard Branson.
8. Prima di partire, informati. Rivolgiti alla Camera di Commercio della tua città, loro certamente sapranno aiutarti. Esistono sportelli per i giovani imprenditori o aspiranti tali; esistono progetti di Incubatori di Imprese che ti aiutano a sviluppare il tuo business partendo da un’idea. Infine, esistono numerosi bandi comunali, provinciali, regionali, nazionali e persino europei che possono agevolarti, offrendoti assistenza, denaro e formazione. Rivolgiti anche noi di Best Business Academy e BB Creative, se preferisci: sapremo come guidarti. Scegli chi vuoi. Ma stai attento a come e dove ti informi.
“Ci sono così tante informazioni che c’è disinformazione” – come disse Ferran Adrià Acosta, cuoco spagnolo, inserito nel 2004 dal Time nella lista dei 100 uomini più influenti al mondo.
9. Non smettere mai di imparare e di voler imparare cose nuove. Non pensare mai di essere arrivato. La tua formazione è un investimento.
Sempre Ford ci ha ispirato in questo: “Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti od ottant’anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane”.
10. Se stai per fare qualcosa solo perché “questo è un buon settore” o “questa è una grande idea”, lascia perdere. Senza passione difficilmente una start-up può avere successo. Trova quello che ti appassiona, perché è la passione che muove tutte le cose, anche gli ostacoli più grandi.
Nessuno si è espresso in questo senso in modo migliore di Steve Jobs: “Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate”.
Marco Baruffato – Project Manager di BB Academy e Consulente di Comunicazione